Post-EXPO

La maggioranza delle strutture dell’Expo è temporanea e viene smantellata alla fine dell’Esposizione, ma esistono numerose eccezioni:

  • Il Royal Exhibition Building di Melbourne venne costruito per la Melbourne International Exhibition del 1880.
  • Il Museo della Scienza e dell’Industria di Chicago è ospitato negli ultimi edifici restanti della World Columbian Exposition del 1893. L’intento era di rendere permanenti tutte le strutture di tale Esposizione, ma molte di esse bruciarono, forse per cause dolose, durante lo Sciopero Pullman.
  • A Parigi è la Torre Eiffel, costruita per l’Exposition Universelle (1889) di Parigi.
  • Il Crystal Palace, della prima Esposizione Universale di Londra del 1851, scelto perché poteva essere riciclato per recuperare le perdite, fu un tale successo che venne spostato e divenne permanente. Fu distrutto da un incendio nel 1936.
  • L’edificio principale della Centennial Exposition del 1876 è oggi il Palazzo di Arti e Industrie della Smithsonian Institution a Washington.
  • A Milano, nel 1906, l’Esposizione lasciò l’attuale Fiera di Milano, ma venne sfruttato anche il Parco Sempione, nel quale è ancora attivo l’Acquario Civico.
  • L’Exploratorium di San Francisco è ciò che rimane della Panama-Pacific International Exposition del 1915; era in precedenza il Palazzo delle Belle Arti.
  • A Bruxelles, l’Atomium resta ancora sul luogo dell’Esposizione del 1958.
  • Lo Space Needle di Seattle era il simbolo dell’Esposizione Universale del 1962, e il padiglione statunitense di quella fiera divenne il Pacific Science Center.
  • Tra le strutture ancora esistenti dell’Expo ‘67 di Montreal troviamo l’Habitat 67 di Moshe Safdie, il Padiglione Americano di Buckminster Fuller (oggi la Biosfera), e il Padiglione Francese (oggi il Casino de Montréal).
  • San Antonio ha mantenuto intatta la Torre delle Americhe, l’Istituto di Cultura texana e il Centro Congressi dell’HemisFair ‘68.
  • La Sunsphere dell’Esposizione Universale di Knoxville 1982 è ancora esistente.

Un caso particolare è il quartiere EUR di Roma, costruito in previsione dell’Esposizione Universale del 1942, che non si svolse mai a causa della seconda guerra mondiale.

Alcuni siti di Esposizioni Universali sono divenuti dei parchi che incorporano alcuni elementi dell’Esposizione, come:

  • Nashville - Tennessee Centenntial Expo
  • Montreal - Expo ‘67
  • San Antonio - HemisFair ‘68
  • Osaka - Expo ‘70
  • Spokane (Washington) - Expo ‘74
  • Vancouver - Expo ‘86
  • Brisbane - Expo ‘88
  • Siviglia - Expo ‘92
  • Daejeon - Expo ‘93
  • Lisbona - Expo ‘98.

Alcuni padiglioni sono stati spostati oltremare intatti; il padiglione dell’URSS dell’Expo ‘67 è oggi a Mosca.

Molte esibizioni e attrazioni costruite da Walt Disney e dalla sua WED Enterprises per la New York World’s Fair 1964 (che si tenne nel 1965) vennero spostate a Disneyland dopo la chiusura dell’Esposizione. Molte delle attrazioni funzionano ancora oggi.

Il Padiglione Belga dell’Expo di New York 1964 e stato trasferito alla Virginia Union University di Richmond (Virginia), mentre è visitabile il Panorama della città di New York costruito da Robert Moses e ospitato dal Queens Museum of Art.

 

Parte dei testi sono tratti da: Wikipedia, l’enciclopedia libera; Tesi di laurea di Giuseppe Di Vita “L’impatto economico delle Esposizioni Universali: Il caso Milano Expo 2015”.