Esposizione Internazionale di Genova 1992

L'Esposizione Internazionale del 1992 si è svolta a Genova dal 15 maggio al 15 agosto 1992, col tema “Cristoforo Colombo - La nave e il mare”. L'occasione per l'organizzazione della Expo fu il cinquecentenario della scoperta delle Americhe da parte del navigatore genovese Cristoforo Colombo.

Il grande evento fu occasione, principalmente, per cominciare a far conoscere Genova per le sue proprie bellezze, aspetto che era stato messo in secondo piano dalla grande vocazione industriale e mercantile della città.

Venne fatto un grande lavoro progettuale, affidato all'architetto genovese Renzo Piano (famoso per aver realizzato, tra le tante altre cose, anche il Beaubourg a Parigi) il quale decise che l'Expo "Il mare e la navigazione" dovesse – logicamente – essere situata sul mare.

Su disegno dell'architetto Renzo Piano, la manifestazione ha permesso alla città di effettuare il restyling dell'intero Porto Antico, recuperando e riconvertendo alcuni degli antichi edifici di pregio e demolendone altri, realizzando il più grande acquario d'Europa e predisponendo tutta l'area, una volta concluso l'evento dell'Expo, a diventare luogo di svago e di attrazione.

"Il mio progetto per l'Expo del 1992, si fondava su una filosofia molto semplice: realizzare interventi architettonici, la cui utilità non sarebbe svanita con le luci delle celebrazioni colombiane".
(Renzo Piano)

A differenza di molte città portuali (si veda l'esempio di Trieste), Genova era separata dal suo porto (e quindi dal suo mare) da un alto muro interrotto da pochi varchi, attentamente vigilati dalla Guardia di Finanza. Il muro, inoltre, correva sotto la strada Sopraelevata, aumentando quindi la percezione della barriera; Renzo Piano, perciò, decise che anche la contigua piazza Caricamento sarebbe stata collegata all'area, pedonalizzandola grazie alla realizzazione di un sottopasso veicolare, in modo da ricollegare i moli alla città.

L’inaugurazione – tra bandiere con gli stemmi delle repubbliche marinare, l’Inno di Mameli e le Frecce Tricolori– avveniva il 15 maggio 1992 alla presenza di Giovanni Spadolini e del sottosegretario Ruffino, ligure di Savona.

Parteciparono all'evento 54 Paesi e la Expo raggiunse circa 1.700.000 visitatori.

Fra i Paesi espositori che offriranno la loro idea del mare, gli inglesi hanno parlato di Cook, i tedeschi di un batiscafo, i giapponesi di un traghetto e pure gli svizzeri, che non hanno sbocchi al mare, ha recitato la sua parte. L’Italia, attraccata al Molo Spinola una nave senza motori ed elica ha mostrato nella stiva una storia del mare fra arte e scienza dall’unico mappamondo senza l’America (il globo di Beheim, 1492) fino al ritratto di Colombo e del Ghirlandaio, che lì vicino, a Pegli, pochi hanno mai visto. L’acquario ha presentato pescecani, la balena fossile.

 

Il Progetto di Renzo Piano

“Tutto è cominciato – ha detto Piano - 10 anni fa. Fui chiamato dall’allora sindaco a riflettere su che cosa proporre per celebrare il quinto centenario della scoperta dell’America. Abitavo ancora a Parigi e la mia fu la tipica reazione di un genovese d’esportazione: pensai subito di utilizzare l’occasione come pretesto per la più difficile delle operazioni in una città antica, cioè l’avvio al recupero del centro storico, il cuore di una città. Genova è una città di mare, che però il mare non lo ha avuto mai. Il mio sforzo è stato quello di creare la mostra internazionale specializzata nella parte da lungo tempo segregata dal centro storico. In passato il legame fra il porto e il centro era stato vicinissimo e conflittuale. Il porto era luogo di lavoro, di commercio, di scoperta. La città, al contrario, era il punto di rifugio della vita conviviale, del silenzio. Si trattava di interpretare questo rapporto e riproporlo in termini di urbanistica pedonizzando la Piazza Caricamento, creando accessi con la metropolitana, rispettando spazi semplici e frugali, inserendo pochi edifici moderni in accordo con la tradizione. Bisognava anche rispettare la complessa mescolanza di funzioni tipiche di quel centro: il commercio a fianco dell’artigianato, la cultura assieme coi servizi, il terziario unito alla ricerca ,senza tradire la vocazione del porto. Queste idee sono state la guida e la disciplina del progetto.

Nessun architetto può essere creativo nella solitudine. Genova, città riservata fino all’eccesso, questo dialogo non me lo ha negato: gente, università, la sovrintendenza, persino i politici. Un momento delicato fu quello dell’accettazione del progetto da parte del Bie di Parigi, che lo approvò soltanto quando fu chiaro che Siviglia e Genova erano due Expo diverse. L’Esposizione genovese puntava al recupero del centro storico con il 90% del budget destinato a opere permanenti.”

A Genova non vi è stata la corsa al padiglione più grande; “ E’ la prima – ha detto Piano – di una nuova generazione di mostre più colte, quindi più utili. L’idea di Genova venne accolta perché coincideva col nuovo indirizzo del Bie, cioè allestire mostre nei centri antichi per favorirne la valorizzazione. La spesa qui è stata di 689 miliardi, 585 finanziati dallo Stato per il riuso di un quartiere antico da non farlo vivere solo per i tre mesi dell’Expo. Le dimensioni dell’esposizione erano di sei ettari.”

Per questa esposizione i Paesi stranieri non si sono sentiti costretti a rivaleggiare in retorica costruendo padiglioni fantasmagorici. Hanno accettato la filosofia semplice e frugale dell’antica capitale marinara. Ed il porto antico si configurò come un pezzo di città con il suo magazzino del cotone, il deposito franco, le sue calate, i bagliori dell’acqua: il grande “Bigo” in mezzo all’acqua, di fronte alla calata, è la metafora delle tradizionali gru da carica dei mercantili.

 

Post-EXPO

L'Expo è ormai storia, ma l'area recuperata, ora nota come Porto Antico, fa parte a pieno titolo della città e delle sue attrazioni.

Al suo interno si trova l’Acquario, il Bigo e l’ascensore panoramico, una multisala cinematografica, un grande Centro Congressi, un ascensore panoramico, la Piazza delle Feste (che da ottobre a maggio diventa una pista di pattinaggio sul ghiaccio a meno di 10 metri dal mare), il Museo dell'Antartide, il Padiglione del Mare e della Navigazione, la Città dei Bambini, una biblioteca, la sede della Guardia Costiera, parecchi bar e ristoranti oltre ad una miriade di attività commerciali, un porticciolo turistico ed abitazioni.

Dal 1992 al termine dell'Expo, il Porto Antico non ha smesso di ampliarsi, di migliorarsi e, grazie anche ai finanziamenti per il G8 del luglio 2001 oltre alla sponsorizzazione di privati, altri motivi di interesse si sono aggiunti (per citarne solo uno, la Biosfera, una bolla di vetro del diametro di una quindicina di metri che ospita, in ambiente climatizzato, felci arboree delle Serre del Comune di Genova, alte fino a sette metri).

Dal Porto Antico, tra l'altro, partono diverse corse di battelli turistici che, oltre all'interessantissimo giro del porto, raggiungono anche deliziose località come Camogli, San Fruttuoso, Portofino e le Cinque Terre.

La manifestazione ha permesso alla città di effettuare il restyling dell'intero Porto Antico, su disegno dell'architetto Renzo Piano. In particolare sono ancora in attività e visitabili l'Acquario e il Bigo con un ascensore panoramico.

L’area interessata - detta anche Area Expo - si estende dalla Piazza Caricamento, dove ha sede l’antico Palazzo San Giorgio, fino alla punta del Molo Vecchio. E’ considerata il nuovo waterfront della Genova del terzo millennio.

Gli interventi urbanistici, le opere architettoniche, i restauri, i recuperi di aree verdi compiuti a Genova dai primi anni novanta ad oggi sono tappe di un cambiamento radicale, di una vera e propria metamorfosi della città che in pochi anni ha ribaltato un immobilismo protrattosi per oltre un secolo e mezzo.

Dalle originarie banchine portuarie ormai dismesse si è passati ad una zona multi-funzionale legata prevalentemente al tempo libero: la Marina (il porticciolo turistico in grado di accogliere centinaia di imbarcazioni da diporto), l’Acquario, il complesso cinematografico multisala presso gli ex Magazzini del cotone, la Città dei Bambini, la Biblioteca “E. De Amicis”, il Museo dell’Antartide, la pista di pattinaggio sul ghiaccio a Piazza delle Feste sono solo alcuni esempi delle funzioni che hanno dato vita all’area dell’ex Expo Colombiana ed oggi gestita dalla Porto Antico di Genova SpA.

 

Costruzioni simbolo

 

Acquario (foto Francesco Scarpulla)

Acquario (foto Francesco Scarpulla)

L'Acquario

Costruito in occasione di Expo '92, cinquecentesimo anniversario della scoperta del ‘Nuovo Mondo’, nell'area del Porto Antico, l'Acquario di Genova fu progettato per la parte esterna dall'architetto genovese Renzo Piano e per gli interni dallo statunitense Peter Chermayeff.

L'Acquario di Genova è stato inaugurato il 15 ottobre 1992.

Nell'estate 1998 è stato ulteriormente ampliato integrando la "Grande Nave Blu", che ha portato l'intera superficie espositiva ad oltre 10 mila metri quadri. In continua evoluzione, l'Acquario ha inglobato nei suoi spazi espositivi anche la contigua Nave Italia (che ospita una grande quantità di vasche aperte), già sede del Padiglione Italiano durante la Expo del 1992.

Aperto al pubblico il 15 ottobre 1993, ogni anno accoglie circa un milione e mezzo di visitatori. Con i suoi 10.000 metri quadrati e le sue 70 vasche (70 ambienti ricreati) è il più grande acquario d'Europa ed è uno dei luoghi culturali più frequentati d'Italia. L'Acquario di Genova è un museo vivente che oggi ospita circa 12.000 esemplari di 600 specie animali (pesci, animali marini, crostacei, rettili) e 200 specie vegetali (piante marine) diverse.

L'Acquario di Genova è una struttura in continua evoluzione: i popolamenti e gli allestimenti delle vasche sono rinnovati costantemente.

Situato in una moderna costruzione sul Ponte Spinola, nel cuore dell'Area del Porto Antico, l'Acquario è una struttura lunga più di 250 metri disposta su quattro piani, due dei quali sono sotto il livello del mare fino ad una profondità di 7 metri.

Acquario (foto Francesco Scarpulla)

Acquario (foto Francesco Scarpulla)

All'ingresso, nella sala d'accoglienza, si può ammirare la "Vasca del molo antico": lunga 15 metri ed alta 2, è una fedele ricostruzione di una banchina del Porto Antico genovese risalente al XV secolo, dove nuotano le specie più tipiche degli ambienti costieri liguri.

All'interno si evidenziano particolarmente quattro grandi vasche, visibili da entrambi i piani espositivi: quella delle foche, della barriera corallina, quella degli squali e dei delfini. Quest'ultima è a cielo aperto per permettere agli animali di salire in superficie, respirare e saltare a piacimento.

Il corpo originario (39 vasche) prevede un percorso in mezzo a vasche che ospitano pesci e molti rettili, e ricostruiscono gli ambienti naturali originari delle singole specie con evidenti finalità didattiche.

In molte di esse il visitatore può immergere le mani e toccare direttamente i pesci. Non vi sono però solo specie marine, ma anche animali di foreste pluviali o di acqua dolce.

L'acqua dell'acquario è prelevata al largo della costa ed è stabulata in quattro cisterne situate a lato dei due piani. L'acqua viene depurata e disinfettata, quindi immessa nelle vasche, tutte fornite di impinati di filtrazione meccanici e biologici.

Acquario (foto Francesco Scarpulla)

Acquario (foto Francesco Scarpulla)

 

 

La biosfera

Accanto all’acquario sorge la sfera in vetro e acciaio che ospita farfalle, iguane, felci e varie specie di piante tropicali. È stata progettata da Renzo Piano e inaugurata nel 2001 come simbolo del mondo in occasione del Vertice del G8 tenutosi a Genova.

Biosfera (foto Francesco Scarpulla)

Biosfera (foto Francesco Scarpulla)

Biosfera (foto Francesco Scarpulla)

Biosfera (foto Francesco Scarpulla)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Bigo, l’Ascensore Panoramico e la Piazza delle Feste

Bigo (foto Francesco Scarpulla)

Bigo (foto Francesco Scarpulla)

Le Colombiadi – così come viene anche ricordata l’Esposizione di Genova con cui vennero commemorati Cristoforo Colombo ed il cinquecentenario della scoperta dell'America – ebbero come punto centrale tematico il mare.

Realizzando il progetto per l'Expo, Renzo Piano decise di creare una struttura che riconducesse subito, col suo aspetto, ai traffici marittimi e che diventasse il simbolo stesso dell'Esposizione.

La sua scelta progettuale cadde su una struttura, il Bigo, che ricordasse appunto i bighi, cioè i bracci di carico che, prima dell'avvento del trasporto delle merci tramite i containers, erano sulla coperta di tutte le navi da carico e che erano da considerare il simbolo stesso del trasporto merci via mare.

Il Bigo, diventato in breve il logo sia dell'Expo che del Porto Antico, è composto da sette bracci di varia lunghezza, oltre ad uno centrale verticale, che sorgono dal mare e sono stabilizzati tra loro e verso la superficie da cavi d'acciaio, ricordando efficacemente le sovrastrutture dei mercantili.

Il Bigo è un monumento moderno in metallo che riproduce in scala ingrandita una grande gru da carico come quelle montate sulle navi. Si tratta di un esperimento di design creato come scenografia del porto antico. La sua base è in acqua. La sua struttura sorregge un grande ascensore panoramico circolare e rotante, dal quale si può godere dall’alto lo spettacolo della città che si affaccia sul mare.

Bigo (foto Francesco Scarpulla)

Bigo (foto Francesco Scarpulla)

 

Ascensore Panoramico (foto Francesco Scarpulla)

Ascensore Panoramico (foto Francesco Scarpulla)

Al braccio più alto (lungo oltre 70 metri) sono assicurati i cavi di corsa dell'ascensore panoramico, che sale fino ad oltre 50 metri da terra ruotando sul proprio asse e permettendo una visione panoramica a 360 gradi del Porto Antico e di tutta la città circostante.

L'ascensore panoramico, originariamente una gru montata sulle navi da carico, è stato trasformato da Renzo Piano nel simbolo architettonico del porto Antico di Genova. Salendo su questo ascensore panoramico si può ammirare la bellezza di Genova da un'altezza di 40 metri, offerto dalla cabina rotante e trasparente di questo spettacolare ascensore.

Ascensore Panoramico (foto Francesco Scarpulla)

Ascensore Panoramico (foto Francesco Scarpulla)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Due altri bracci del Bigo sostengono, invece, la copertura della Piazza delle Feste, realizzata con un ardito telaio che sostiene teli di particolare tessuto plastico e che copre un'antica banchina portuale, che durante i mesi più freddi viene trasformata in pista di pattinaggio sul ghiaccio accanto al mare, mentre durante l'estate diventa luogo per spettacoli musicali o teatrali.

Piazza delle Feste (foto Francesco Scarpulla)

Piazza delle Feste (foto Francesco Scarpulla)

Situato tra il Bigo e l'Acquario, affacciata sul mare, la Piazza delle Feste si contraddistingue nell'area del Porto Antico, per la sua particolare versatilità.

La Piazza delle Feste è il maggiore spazio situato sul molo antistante la palazzina Millo. Durante l'inverno (da dicembre fino a marzo) ospita una pista di pattinaggio su ghiaccio, mentre d'estate è luogo di manifestazioni.

Lo spazio è ideale per accogliere mostre, esposizioni di prodotti, manifestazioni sportive.

Sotto la tensostruttura, inoltre, possono essere montati una tribuna e un parterre con una capienza fino a 500 posti a sedere, che trasformano così lo spazio in un teatro coperto all'aperto dove vengono ospitati concerti, cabaret, danza e rappresentazioni teatrali di ogni genere.

 

 

Il quartiere Millo

A fare da sfondo al Bigo ed alla Piazza delle Feste, il Quartiere Millo, uno degli edifici riattati del vecchio porto.

Edificata nel 1876, la Palazzina Millo attualmente ospita bar, ristoranti, librerie, negozi di giocattoli, una terrazza panoramica e il Museo nazionale dell'Antartide - Felice Ippolito. In questo museo viene illustrata l'attività della base italiana in Antartide (Baia Terra Nova).

Quartiere Millo (foto Francesco Scarpulla)

Quartiere Millo (foto Francesco Scarpulla)

Quartiere Millo (foto Francesco Scarpulla)

Quartiere Millo (foto Francesco Scarpulla)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Centro Congressi (gli ex magazzini del cotone)

Centro Congressi (foto Francesco Scarpulla)

Centro Congressi (foto Francesco Scarpulla)

L'area del Porto Antico di Genova è stata restituita alla città dal recupero architettonico di Renzo Piano. Un intervento per ridare vita ai moli e alle calate del vecchio bacino portuale con attività culturali, ludiche, commerciali, ristoranti e spazi destinati al relax.

I Magazzini, edificio del primo ‘900 adibito allo stoccaggio delle merci, è oggi una struttura polifunzionale che ospita il Centro Congressi.

Questi ex magazzini che si trovano sul molo vecchio del porto antico ora ospitano sale cinematografiche (multisala) sala giochi, bar, negozi, ristoranti, un centro congressi.

Al primo piano, si trova la Città dei bambini che è un'area didattica dove i bambini possono fare esperimenti e giochi con la guida di animatori. Inoltre ospitano la Biblioteca civica per ragazzi E. De Amicis dove è possibile consultare testi adatti all'infanzia e libri di psico-pedagogia.

Oggi Cotone Congressi Genova, settore congressuale di Porto Antico di Genova S.p.A., gestisce il Centro Congressi dei Magazzini del Cotone, ubicato negli ultimi moduli dei Magazzini del Cotone. Un'area dedicata a convegni, esposizioni e attività collaterali; comprendente 18 sale, contraddistinte dai nomi della rosa dei venti.

Centro Congressi (foto Francesco Scarpulla)

Centro Congressi (foto Francesco Scarpulla)

Un Auditorium con una capienza di 1480 posti, divisibile in due sale speculari da 740 posti (le sale Maestrale e Grecale), con palcoscenico concepito come una struttura teatrale, movimentabile a varie altezze. Altre sale di varia capienza (260 posti, 170, 140, 120, 100, 30) delle quali alcune modulari; spazi espositivi per 8.500 mq; spazi esterni per attività varie. Il Centro Congressi, dotato della strumentazione audio e video più avanzata e di impianto a raggi infrarossi per traduzione simultanea, coniuga il fascino dell'antica struttura recuperata dal progetto di Renzo Piano alla funzionalità e all'avanguardia delle soluzioni tecnologiche.